
Inizia oggi la mia avventura personale sul mio Blog e inizia dopo aver a lungo meditato sul quel che sono stati i miei ultimi (quasi) vent’anni di umile ma intenso impegno giornalistico profuso da pubblicista, attraverso diversi Quotidiani online e sporadicamente su alcune Testate cartacee. Alla luce di quanto accadutomi, che si traduce nella minacce, nelle lettere anonime, nei tentativi di aggressione, nei cinque proiettili in due mandate sino ad oggi ricevuti, ai quali ho reagito senza fare del vittimismo giornalistico, ma proseguendo con l’innato coraggio che mi riconosco, sulla via della verità e nel nome di quella che per me, come m’insegnò il giornalista scrittore Michele Pantaleone, si chiama Giustizia!
Quando nel 2005, insieme alla mia giovane moglie, decidemmo di trasferirci da Palermo alla vicina Monreale, convinti di poter vivere pIù serenamente di quanto non vivessimo più a Palermo ed essendo io convinto che la Città un tempo normanna fosse cambiata da quella che conobbi io da giovane e che tanto mi rimase impressa in quel lontano 4 maggio 1980, allorquando i killer della mafia uccisero, tra la folla che festeggiava il SS. Crocefisso, il caro amico di mio padre Cap. Emanuele Basile, lo stesso Ufficiale dell’Arma che poche ore prima aveva visitato la mostra di Pippo Madè le cui opere erano contro il prepotere mafioso, esposta in quel salone che oggi ospita il l’Aula Consiliare, non avevamo fatto i conti con una Città che è sicuramente cambiata, ma nella quale certi atteggiamenti, per me biasimevoli, come la troppa riverenza per certa politica, per alcuni anfratti della Curia, il poco rispetto per le regole e per il disprezzo che molti cittadini mostrano nei confronti delle Forze dell’Ordine, del mondo LGBT e spesso, troppo spesso, nei confronti delle donne e dei poveri animali randagi, a cominciare dai miei adorati gatti e per la cosa pubblica.
Avverto da anni a Monreale, una strisciante, avvolgente e insinuante, presenza massonica, mi sembra di percepirlo dallo strano sodalizio che attanaglia i monrealesi e che li spinge a farsi quei “fatti propri“, quell’incapacità di offrire la gratuita semplice e dovuta solidarietà, nei confronti di chi ha subito un torto. Mi sembra pertanto di vivere, da osservatore, dal momento che non partecipo alla vita politico-culturale della Città e anche perché qui annovero molti conoscenti e pochissimi amici, in uno dei famosi e pregevoli scritti di Leonardo Sciascia e in particolare in quel “il Giorno della Civetta” A Monreale ritrovo i personaggi (tutti) di Sciascia e annuso la stessa atmosfera del romanzo.
Spesso, in questi ultimi venti anni, mi sono sentito dire “perchè non te ne vai?” oppure “qui sei solo“, due frasi che equivalgono a più o meno velate minacce di stampo mafioso, alle quali ho reagito di sprezzo, durezza e senza titubanza alcuna. Sono frasi che anche qualcuno che veste una divisa e dovrebbe essere preposto a garantire Legge e Giustizia, mi ha indicate quale “consiglio” e anche a costoro, pochi per fortuna, hanno colto la mia irriguardosa e sprezzante risposta che si sintetizza in “guardi che se io andrò via da Monreale sarà una sconfitta per lei e per quelle Istituzioni che non hanno saputo e voluto proteggermi“. Quella dei rifiuti abbandonati nel pieno centro storico è per me un cruccio, una battaglia che ho sposato e che non intendo, costi quel che costi, tralasciare, nonostante non senta accanto a me il supporto dell’Amministrazione Comunale e, mi dispiace scriverlo, ma non posso esimermi, dei Carabinieri, i quali sostengono “noi non ci occupiamo di rifiuti abbandonati”.
In questi anni, grazie alla protezione di San Francesco d’Assisi e a mia moglie Claudia che mi è sempre accanto, ho viaggiato in lungo e largo per l’Italia e per l’Europa, ho organizzato mostre e eventi culturali, molto spesso legati all’arte di Pippo Madè e ho corso, ho tanto corso con le auto, onorando, a modo mio, la memoria di mio nonno (materno) Francesco Faraco che al mondo delle gare automobilistiche, nel lontano 1951, donò la sua ancor giovane vita, sconvolgendo quel “corso degli eventi”, non solo della sua famiglia di allora, ma anche la mia, nonostante io fossi venuto alla luce sette anni dopo la sua morte. Ho corso e vinto, nel mio piccolo e grazie al sostegno di mia moglie e di pochi amici, oltre che di mio padre che ha voluto sempre finanziarmi e di mia madre, la quale, nonostante avesse perduto il padre in gara, non ha mai ostacolato la mia passione.
Ci sono altri temi che toccherò scrivendo su questo Blog, come ad esempio quello che riguarda il recupero di un cortiletto che ho fatto intestare al Beato Pino Puglisi, Racconterò anche delle opere di mia proprietà, prestate al Comune di Monreale e fatte scientemente sparire, da mano più o meno ignota, dalla Galleria Civica Giuseppe Sciortino. Scriverò anche sulla sparizione delinquenziale-mafiosa del dipinto che mio padre donò al Comune di Monreale all’indomani dell’uccisione del Cap. Emanuele Basile, trafugato dall’Aula Consiliare, proprio sulla testa del Sindaco e di recente, nel silenzio di tutti, Forze dell’Ordine comprese, sostituito con il dipinto del loro compaesano Saverio Terruso. Racconterò anche, perchè a questi fatti collegati, dei processi a mio carico, tutti vinti, in Sede Penale e in Sede Civile e dai quali sono stato assolto con formula piena, con conseguente onta di vergogna ricaduta su illustri personaggi, tutti tra loro legati a doppio filo, del Comune di Monreale.
Questo Blog nasce anche per solitudine, lo ammetto, quella solitudine nella quale sono stato lasciato dall’Ordine dei Giornalisti e nasce anche per la profonda delusione scaturita dalle mie mai retribuite collaborazioni con i Quotidiani online che ho incrociati e che, proprio perchè non retribuiscono, non possono retribuire o non vogliono retribuire i Giornalisti, siano essi Professionisti o come il sottoscritto Pubblicisti, meriterebbero di chiudere battenti, avendo fatto dell’informazione un girone infernale di dilettantismo e di conseguente disoccupazione.
Cosa mi aspetto? … commenti, consigli, anche un dibattito, qualche risata perché di fatti e situazioni esilaranti ne ho da raccontare e sicuramente le solite, immancabili minacce che immancabilmente giungeranno quando scriverò e pubblicherò foto e filmati, riguardanti rifiuti abbandonati, quando evidenzierò angherie diffuse e opere d’arte depredate o sfregiate.
Grazie Rosario, sarà un contributo vero e schietto a favore della verità di cui ne gioverà il cammino di legalità a cui anela la nostra Società.
Grazie a te caro Castrense “Enzo” Ganci,
ero certo che saresti stato tra i primi, forse l’unico, a scrivere nel mio Blog giornalistico.