14 Giugno 2025

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Monreale 10 settembre 2024 – Prendo in prestito, dall’indimenticato Primo Levi, il titolo della sua tragica vicenda, raccontata appunto ne “Se questo è un uomo“, edito nel 1947, scritto nel quale racconta cosa dovette patire, da recluso nel campo di sterminio nazista situato in territorio polacco, di Oswiecim Birchenau, ai più noto come Aschwitz.

Il mio accostamento potrà a molti sembrare una forzatura ma a mio avviso non lo è, visto il terribile e inaccettabile stato di abbandono nel quale versa, da oltre venti anni, il povero S.C. a tutti noto come Totò, nella Città un tempo normanna che si autodefinisce di “Arte Cultura e della Ceramica” e che fa parte del “Percorso Arabo-Normanno” e che è meta, come se non bastasse, di turismo religioso.

Non sono l’unico a notare lo stato di abbandono del pover’uomo, infatti noto alcune pagine Facebook, come ad esempio quella dell’ex Dirigente della Polizia Municipale dott. Castrense Ganci, in passato Comandante a Monreale e in altri importanti Centri dell’Isola, impegnati a evidenziare la situazione, ma sono tra i pochi a sottolineare da anni, avendolo fatto in passato con un filmato pubblicato su You Tube, le condizioni nelle quale l’uomo, a tutti, lo sottolineo, noto, è costretto a vivere.

Voglio credere e sperare che ci sia qualcuno che gli offre un pasto caldo, anche se le sue condizioni di salute mentale e fisica, oltre che igienica, mi sembrano sempre più peggiorare. Lo stato di abbandono in cui vive, il deambulare barcollando e con il busto completamente piegato sul lato destro, le scarse capacità visive, ne mettono in pericolo l’incolumità e, nel contempo, specie nelle ore notturne, pongono un serio ostacolo per automobilisti e motociclisti che spesso se lo trovando all’improvviso davanti.

Totò urla e impreca, lo fa spesso appollaiato sui gradini dalla settecentesca Chiesa di Sant’Antonio, luogo dove spesso urina, sputa, delle volte inconsapevolmente sui passanti, turisti compresi e viene persino adoperato, in cambio di pochi centesimi, da dei farabutti che gli affidano i loro sacchi colmi di rifiuti da depositare, anche in pieno giorno, sulla centrale Via Antonio Veneziano, luogo nel quale, nonostante la presenza di un’immagine dedicata ai Giudici Falcone e Borsellino e a pochi metri dall’opera di Madè dedicata al Beato Pino Puglisi, il cui originale venne dall’Artista donato al Comune, l’Ente si ostina a non voler piazzare una telecamera, sempre promessa e mai installata.

Credo proprio che la responsabilità sia di tutti, dalla Curia alle Forze dell’Ordine con in testa il locale Comando di Polizia Municipale e poi coloro i quali hanno compiti di Polizia Giudiziaria che dovrebbero vigilare sull’operato di un comune che sembra non accorgersi dei sui figli più disgraziati. Le omissioni, insomma, non ultime quelle degli Assistenti Sociali e non esclusi gli obblighi che avrebbero le Testate giornalistiche locali, intente solo a dipinge Monreale come quella “oasi di felicità” che in effetti non è per nulla, di raccontare anche le verità scomode, spingendo così le Entità sopra chiamate in causa, a compiere il proprio dovere.

Quella di Totò, “aiutato” da molti con la monetina che gli consente oltretutto (vedi foto allegata) di acquistare vino di pessima fattura con il quale regolarmente si ubriaca o la regalia di una sigaretta che, unitamente all’alcool peggiora le sue già precarie condizioni di salute, mi suona tanto, scandita dalla puntuale campana del Duomo, dove a pochi metri si consuma questo e altri misfatti (indebito uso delle aree di parcheggio posti H compresi; corse sfrenate di scooter inclusi quelli elettrici tutti manomessi e elaborati diffusione di musica a volume insostenibili; impossibilità di transitare a piedi da piazze e marciapiede tutti invasi da tavoli, sedie e piattaforme varie; solo per citarne alcuni) un rintocco di “morte annunciata” e infatti, lo scrivo nella speranzo di non essere “profeta” e esortando tutti, dal Sindaco Alberto Arcidiacono ai Carabinieri (meno, molto meno la Polizia Municipale perché in loro non ripongo alcuna fiducia), a intervenire prontamente, salvando il povero Totò, oltre che da una fine impietosa, anche dalle grinfie di alcuni balordi che nottetempo (ho già consegnato alcune descrizioni e un numero di targa ai Militari dell’Arma) lo prendono di mira, con insulti irripetibili e con il lancio di cartacce, pacchetti di sigarette raggomitolati e altri oggetti simili, lanciati su di lui addosso dalle auto e dagli scooter che inscenano veri lugubri caroselli.

1 thought on “Monreale: se questo è un uomo!

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