
Chiasso Beato Pino Puglisi: il cartello che invita a non urinare e le foto di alcuni incontinenti beccati all'interno del cortiletto.
Monreale 6 maggio 2025: In Chiasso Beato Pino Puglisi, il cortiletto del centro storico che da sulla centrale Via Antonio Veneziano, anni addietro strappato al degrado, agli spacciatori e a coloro i quali se ne erano impossessati per parcheggiare incondizionatamente le loro “preziose” autovetture, recuperato tra minacce di vario genere e ben tre lettere anonime, dalla famiglia Lo Cicero Madè che donò persino il progetto di riqualificazione dal quale sparì incredibilmente la firma degli Architetti Calogero Lio e Rosalino Chifari che lo avevano redatto e i cui nomi vennero sostituito da quelli di altro Professinista organico allo stesso Comune, spazio recuperato grazie anche al finanziamento inviato al Comune dalla Presidenza della Regione e dalla Provincia Regionale e questo nonostante i tanti ostacoli che per anni il Comune di Monreale mise in atto, dopo la fioriera nei giorni addietro fatta collocare dal Sindaco Alberto Arcidiacono che delle malefatte e dei disguidi sopra descritti non ha, è giusto evidenziarlo, responsabilità alcuna, essendo questi avvenuti in anni antecedenti alla sua Sindacatura, è stato attaccato in parete, sempre ad opera di Rosario Lo Cicero Madè, in accordo con la Titolare del frequentatissimo e ben arredato B&B “Teresita” che all’interno dello spazio Comunale da qualche tempo ha sede, un cartello che invita gli incontinenti (i piscioni indefessi, per intenderci) che, di tanto in tanto, decidono arbitrariamente ed a loro rischio e pericolo di denuncia, di urinare nell’isola pedonale non camionabile dedicata al Beato Pino Puglisi dove è oltretutto collocata la riproduzione (l’originale si trova per dono della Famiglia Madè nella stanza riservata al Segretario Generale) dell’opera del Maestro Pippo Madè, al Beato dedicata, recante i nomi dei donatori, tra i quali l’attuale Sindaco e il Vice Presidente del Consiglio Comunale, la Dott.ssa Antonella Giuliano, nativa di Caltavuturo ma residente nella lontana (da Monreale), frazione di Grisì, una Frazione che, oltre a alcuni Agenti di Polizia Municipale, ha dato i natali agli ultimi, compresa l’oggi Vice Presidente che quel ruolo ricoperse, Assessori con delega ai Rifiuti Urbani.
“Oltre a due telecamere private ma prontamente e ufficialmente dichiaratr alla Stazione Carabinieri e allo stesso Comune – dice Rosario Madè – per supportare la presenza della fioriera nella quale la Titolare del B&B Teresita ha piantumato un beneagurale albero di olivo, ho piazzato il cartello esplicativo in foto che, non solo invita a non urinare ma che anche attraverso un paio di forbici che tagliano preziosi orpelli, evidenzia i rischi ipotetici che corre chi maldestramente e poco avvedutamente, fa la malsana scelta di entrare all’interno del cortiletto per depositare i propri bisogni“.
“Sono fatti incresciosi e veramente schifosi – prosegue Rosario nel suo racconto – ovviamente non evidenziati dalla distratta Stampa locale e sui quali, la Polizia Municipale, benché informata da anni, unitamente agli Assessori al ramo che nel tempo si sono succeduti, non ultimo il Sig. Giuseppe Di Verde che l’esperienza di Assessore, con risultati a mio parere poco apprezzabili e per nulla utili alla causa, ho piazzato, a seguito dei tanti episodi verificatisi e delle tante persone, sino ad oggi inutilmente denunciate alla Stazione Carabinieri, il citato cartello esplicativo“.
Certo, diranno molti, “a Monreale mancano i bagni pubblici“, ma la gestione eventuale di questi e gli eventuali pericoli riguardanti la sicurezza e l’igiene pubblica, sono molteplici e tutti da valutare, nel contempo, questo bisogna evidenziarlo, i Commercianti che ben conoscendo le esigenze, sia dei turisti che dei concittadini, a cominciare dai più anziani, non si sottraggono di certo dal mettere e mantenere decentemente igenizzati, i servizi presenti all’interno dei loro esercizi commerciali.
“Ho colto – dice ancora Rosario Madè – giovani e anziani, intenti a urinare, sia di giorno che di notte e questo nonostante la presenza delle telecamere che li ha impietosamente ripresi sia bene evidenziata da appositi cartelli, tra questi, i più giovani pur borbottando e imprecando, vanno via di corsa, i più anziani minacciano, proferiscono farsi irripetibili e invitano, nonostante alcuni siano malfermi sulle gambe e muniti di bastoni d’appoggio, allo scontro fisico, credono insomma di essere padroni della Città e di poter fare quel che gli pare e piace, così come da decenni, sono stati abituati, specie in Chiasso Puglisi, un tempo Chiasso Procida, dove per oltre cinquant’anni, non sanzionato e mai invitato a chiudere battenti, un tizio a tutti noto e dal quale si recavano anche Agenti della PM (me ne assumo la responsabilità), vendeva alcolici, dal vino alla birra, bibite gasate, uova e verdure non tracciate. Un caso esilarante è quello del parcheggiatore abusivo – procede nel suo racconto Madè – un tizio che tutti conoscono e che spesso si aggira a pochi passi, fatto deprecabile, dal Comando Polizia Municipale, in preda ai fumi di bacco, il quale è entrato in Chiasso Puglisi e ha urinato in pieno giorno, sono uscito da casa e con secchio, scopa e candeggina, gli ho fatto ripulire amichevolmente l’area da egli interessata e l’ho poi indotto, non solo a non pregiarci più della sua ingombrate presenza, ma finanche, udite, udite, a scusarsi e a ammettere che aveva compiuto un atto deprecabile“.
Manca, nonostante i tanti filmati e le tante persone facilmente individuabili e individuate, l’applicazione del “Daspo Urbano” che prevede l’allontanamento, per un massimo di due anni dal luogo dove è stato commesso il reato e l’applicazione, da parte del Prmo Cittadino, di una sanzione amministrativa che va da 100 a 300 euro “Per questa applicazione – conclude Rosario – occorrerebbe la buona volontà delle Istituzioni, la sinergia tra il Sindaco e il Comandante della PM e la installazione, sulla Via Antonio Veneziano, all’ingresso di Chiasso Puglisi, di una telecamera, da me richiesta da quasi vent’anni, la cui funzione sarebbe quella, non solo di vigilare e evidenziare questi tipi di pessimi comportamenti, ma anche quelli altrettanto, se non acora più gravi, legati al Codice della Strada e all’abbandono di rifiuti sulla limitrofa Oasi della Legalità, vergognosamente, vista l’immondizia che solitamente la ricopre, dedicata, con tanto di foto che li vede sorridenti, ai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino“.